Una triste storia di intolleranza e anche di razzismo giunge da un asilo nido di Ferrara, dove una mamma ha deciso di ritirare la propria figlia poiché ci lavora una ragazza Down. La vicenda inizia lunedì scorso, quando la mamma comincia il periodo di inserimento della piccola che ha 10 mesi. Visita la struttura anche martedì e sembra piacerle. Poi mercoledì arriva una telefonata alla direttrice, che è come una doccia fredda, in cui la mamma spiega di voler ritirare la figlia poiché “ci lavora quella ragazza là”, la cui unica colpa è di soffrire della sindrome di Down. La direttrice, che è anche la sorella di “quella ragazza là”, invita la donna nell’istituto per provare a parlarne. Ma lei sembra irremovibile, ha detto che l’istituto le piaceva pure, così come le assistenti. Ma dopo aver farfugliato delle scuse è arrivata al dunque, dicendo che c’era quella ragazza lì, aggiungendo che voleva mandare sua figlia in un asilo nido e non in un centro per disabili.
La ragazza, che ha 37 anni, pulisce le classi e dà una mano alle tre assistenti che nell’istituto. Per lavorare ha anche avuto l’approvazione del Cepim di Genova, il centro specializzato nell’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down. Ognuno è libero di crescere i propri figli come vuole, ma certe barriere mentali purtroppo sono davvero difficili da abbattere.
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