Renato Fiacchini, in arte Renato Zero, compie 65 anni. La sua è stata una carriera densa di successi: ben 35 gli album pubblicati, 45 milioni di dischi venduti, oltre 500 canzoni scritte nell’arco di 40 anni. Con le sue provocazioni ha raccontato un’Italia nascosta e negletta dai giornali, narrando di personaggi ai margini della società, spesso malvisti perché diversi. Zero comincia a esibirsi e a travestirsi nei locali di Roma fin da giovanissimo, sarà Don Lurio a notarlo una sera al Piper, così l’artista entrerà a far parte del corpo di ballo di Rita Pavone. Il suo primo album è “No! mamma no!” che pubblica nel 1973. La notorietà presso il grande pubblico arriva però con gli album Zerofobia e Zerolandia. Sono gli anni che segnano il suo impegno politico e sociale con canzoni sulla droga, la prostituzione e l’omosessualità. Nella seconda metà degli anni 80′ la sua carriera accusa una battuta di arresto, ma nel 1991 torna al successo con “Spalle al muro”, la canzone che presenta al Festival di Sanremo di quell’anno. Nel 1998 ottiene grande successo presso il pubblico con “Amore dopo amore” e nel 2001 con l’album “La curva dell’angelo”. Nel 2013 pubblica “Amo-capitolo I” e “Amo-Capitolo II”, registrato tra Roma, Londra e Budapest. Inoltre a breve tornerà anche in tv a fianco di Maria De Flippi. Chiudiamo l’articolo con qualche aneddoto. Ad esempio sapete perché i fan di Renato Zero si chiamano sorcini?
Così racconta lo stesso cantante: “Un tempo mi voltavo dalla mia motocicletta e vedevo i ragazzi con le vespe e i motorini che sfrecciavano dietro di me per strapparmi una carezza, un sorriso, una parola: fu allora che io li battezzai “sorcini” perché correvano proprio come dei topini“.
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