Mi farai morire di crepacuore: quante volte i genitori nello scoprire qualche marachella dei figli hanno pronunciato questa frase? In effetti dietro questa espressione sembra esserci una base scientifica più che solida. In particolare a scoprirlo sono stati i ricercatori dell’Istituto di Cardiologia dell’Università Cattolica – Policlinico Gemelli di Roma, assieme ad altri centri internazionali coinvolti nello studio, tra cui la Mayo Clinic di Rochester, l’Università di Zurigo e l’Oxford University. Sono stati studiati ben 1750 pazienti con questa patologia. Questa sindrome, che colpisce soprattutto le donne, si manifesta in maniera simile all’infarto, con sintomi quali forte dolore al petto o affanno improvviso. L’elettrocardiogramma presenta delle alterazioni, mentre la coronografia non evidenzia restringimenti delle coronarie come accade in caso di infarto. Il cuore invece si altera nella forma rigonfiandosi come un palloncino. Viene definita anche sindrome di takotsubo, colpisce soprattutto le donne dopo uno stress emotivo, ad esempio un lutto, oppure un intervento chirurgico, e non è affatto benigna come invece si riteneva in precedenza.
La mortalità difatti è simile a quella dei pazienti ricoverati per infarto (5%). Inoltre si associa spesso a disturbi psichiatrici. Lo studio internazionale che è stato pubblicato New England Journal of Medicine, ha quindi il merito di porre l’attenzione su questa sindrome per comprenderne meglio le cause e quindi indirizzare verso un percorso terapeutico migliore e più efficace.
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