Bruno Colombo, coordinatore del Dipartimento di neurologia-Centro cefalee, all’Irccs San Raffaele di Milano, ha diffuso dei dati piuttosto preoccupanti sul mal di testa che colpisce gli studenti tra gli 11 ed i 15 anni, al congresso nazionale di Paido’ss, l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza a Lecce. La cefalea può colpire i bambini anche tre volte al mese, e nell’arco di un anno può causare l’assenza da scuola per 7-8 giorni. Tutto ciò incide anche sul rendimento scolastico del ragazzino, poiché il mal di testa provoca disturbi, calo della concentrazione, ansia e stress. Le ragazzine adolescenti sono maggiormente sensibili a questi attacchi di emicrania, molto di più dei ragazzi. Il mal di testa nei ragazzini è un problema oggi troppo sottovalutato. In modo particolare l’emicrania nei bambini è difficilmente individuabile, ma ci sono alcuni campanelli d’allarme che possono aiutare i genitori. I pediatri invitano a non sottovalutare alcuni comportamenti dei bambini, come quando si isolano, non giocano, si mettono le mani sul volto, evitano rumori o suoni e ricercano il buio andando presto a letto.
Potrebbero essere sintomi di mal di testa. Per prevenirlo bisogna seguire alcune regole: non saltare mai la prima colazione; evitare l’eccesso di alcuni cibi come wurstel, cioccolata ed insaccati; infine sono necessarie una sana attività fisica e 8-10 ore di sonno per permettere al piccolo di non soffrire di disturbi fisici e mentali.
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