Contro Michele Buoninconti accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della moglie Elena Ceste, il pm di Asti Laura Deodato ha chiesto la condanna a trent’anni di carcere. Il processo si sta svolgendo a porte chiuse e con rito abreviato come richiesto dalla difesa. La donna scomparsa nel gennaio del 2014 fu ritrovata cadavere soltanto 9 mesi dopo ad ottobre in un canale di scolo non distante da Costigliole D’Asti, dove abitava col marito. L’omicidio ha attirato l’attenzione dei media per mesi interi. Michele Buoninconti, il marito della Ceste, è stato arrestato il 29 gennaio di quest’anno. Il marito che si è sempre professato innocente, stando alla versione dei fatti fornita, ha raccontato di aver trovato i vestiti della moglie in giardino dopo che quella mattina della scomparsa aveva accompagnato i figli a scuola.
Stando a quanto affermato nella requisitoria da parte del pubblico ministero durata 4 ore nel corso delle quali ha ricostruito per filo e per segno la storia di questo omicidio, quello del marito di Elena Ceste non è stato un delitto d’impeto, bensì premeditato in quanto era convinto che la moglie lo tradisse e questa convinzione ossessiva lo avrebbe spinto al delitto.
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