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Cara Delenvigne lo sfogo su Twitter contro i fotografi: “Non sono un animale dello zoo”

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Cara Delenvigne e Kate Moss testimonial della campagna #somethingincommon per l’autunno-inverno 2015 a Milano, hanno ricevuto un benvenuto molto caloroso da parte del publico dei loro fan. Neanche la pioggia battente è riuscita a fermarli. Le due modelle si sono presentate con un look “aggressivo”: la Delenvigne con gonna corta e camicia oversize verde militare, mentre la Moss con jeans skinny, camicia bianca e giacca nera. Tuttavia nonostante la bella ed entusiasmante accoglienza dei fan che non hanno mai oltrepassato il segno, le due top model (in realtà la Delenvigne ha detto addio alle passerelle per dedicarsi al cinema), hanno dovuto fare i conti con l’invadenza dei paparazzi. In particolare la Delenvigne l’ha presa particolarmente male lasciandosi andare a un lungo e amaro sfogo su Twitter: “I paparazzi peggiorano sempre di più Non mi lamento ma trovo triste il fatto che io non possa vivere nella mia stessa città a causa loro. Lo stesso vale per i fotografi di Milano: mi copro la faccia quando voi siete scortesi con me, non fatemi sentire come un animale dello zoo. Ero eccitata dall’idea di venire a Milano  ma ho come la sensazione che mi rovinerete il viaggio”. Ed ancora: “Se solo potessi farvi sentire nello stesso modo in cui voi fate sentire me. Spero solo che, dopo tutto questo, voi siate ancora capaci di provare empatia per chi vi sta accanto, altrimenti mi dispiace davvero tanto per voi. Un giorno, quando avrò tempo, scoprirò dove vivete voi e mi accamperò fuori casa vostra con i miei amici, tutti armati di macchina fotografica. Solo allora vedremo chi riderà”. Infine dopo aver comunque sottolineato di aver passato una gran bella serata dà l’ultima stoccata: “Lo so e lo accetto, è parte del mio lavoro ma dovrebbe esserci un limite. Nessuno dovrebbe essere trattato in questo modo. La cosa stupida è che questo probabilmente non farà altro che peggiorare le cose. Penso proprio che mi provochino per far sì che io diventi violenta. Al diavolo!

 

Sarà quel che sarà. Bisogna sorridere e andare avanti. Credo che i flash mi abbiano dato alla testa”. Parafrasando Ennio Flaiano si potrebbe concludere che non è soltanto l’insuccesso a dare alla testa, a volte ci riesce benissimo anche il successo.

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