La sepsi è una malattia sistemica dell’organismo ancora poco conosciuta, che tuttavia in Italia uccide almeno 60mila persone all’anno, più dell’ictus e dell’infarto. Ogni anno invece in tutto il mondo sono almeno 26 milioni le persone colpite da questa malattia. Ma cos’è la sepsi di preciso e come agisce? E’ una grave forma di infezione caratterizzata da un’abnorme risposta infiammatoria dell’organismo. Il 13 settembre è stata istituita la “Giornata mondiale della sepsi”, un modo per sensibilizzare le persone su questa malattia. Conoscere meglio la sepsi è infatti un buon inizio per combatterla e per prevenirla. E’ una malattia che può colpire chiunque, anche se i bambini e gli anziani sono i soggetti maggiormente a rischio, in quanto hanno difese immunitarie piuttosto deboli e ridotte. I sintomi della sepsi sono febbre alta, malessere, ipotensione che può provocare svenimenti e malori e una certa fatica nel respirare. Il modo migliore per curare la sepsi è prevenirla in tempo e un’adeguata terapia antibiotica. Anche per questo motivo è bene che gli ospedali siano dotati di adeguati strumenti di controllo delle infezioni.
Come spiega Massimo Antonelli, Presidente della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti): “ll precoce riconoscimento e il trattamento immediato sono i capisaldi del successo contro questa patologia”.
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