Non si ferma l’ondata di migranti che sta riversando in tutta Europa da ogni parte. Il problema, finora soltanto italiano, inizia ad essere drammaticamente europeo e crudo nella sua tragicità. Nella giornata di ieri un altro barcone proveniente dalla Turchia si è capovolto nel mar Egeo, causando la morte di 34 persone, tra cui diversi bambini. La Germania, che fino a qualche giorno fa si era detta pronta ad accogliere i profughi ed i migranti in fuga dalla guerra, ha fatto un parziale dietrofront. Ai confini con l’Austria sono stati bloccati alcuni treni carichi di migranti, così come l’accesso in terra tedesca verrà permesso solo a chi ha documenti validi. Molto più serrati i controlli alle frontiere, con diversi stop a treni provenienti dall’Ungheria e dall’Est Europa in generale. Lo ha annunciato Thomas de Maiziere, Ministro degli Interni tedesco, che ammonisce: “La grande disponibilità dimostrata dalla Germania non deve essere sfruttata troppo”. Continuano le riunioni a Bruxelles, ma l’unica verità è che la UE si è fatta trovare impreparata dinanzi ad una situazione che ormai da moltissimo tempo era diventata una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrint, va giù pesante e accusa la UE di totale fallimento. Ora però non è più il momento di chiacchiere, accuse e parole, ma bisogna agire per trovare una soluzione immediata ad uno dei più grandi esodi che la storia abbia mai conosciuto.
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