Una nuova speranza per la cura della leucemia arriva da una ricerca italiana. L’ematologo Brunangelo Falini presso l’Università di Perugia, con il finanziamento dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha scoperto una nuova cura per i pazienti affetti da un tipo di leucemia definita a “cellule capellute”. Tutto parte ad una ricerca del 2011 relativa alle lesioni genetiche associate alla leucemia a cellule capellute. In pratica i ricercatori sequenziando i 3 miliardi di lettere chimiche del Dna di un paziente affetto dalla malattia hanno osservato che basta la mutazione di una sola lettera (gene Braf) per rendere i pazienti poco sensibili ai farmaci contro la leucemia. Grazie invece a questo farmaco intelligente, il Vemurafenib, viene inibito solo quel gene specifico e quindi il paziente può rispondere positivamente alle cure. Questi i risultati finora ottenuti su 49 pazienti trattati con questo nuovo farmaco: nel 96-100% dei casi resistenti alle cure è arrivata risposta, e si è avuta la remissione completa nel 42% dei casi.
Si tratta di un progresso molto importante nella lotta contro questa malattia. La leucemia è una malattia che causa la distruzione di globuli rossi e bianchi e che determina un ingrossamento della milza ed espone a molte indezioni. La ricerca è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine.
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