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Tatuaggi in Italia, è boom tra donne e minori ma ci sono molti “pentiti”

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E’ sempre più tattoo-mania in Italia, il popolo di tatuati cresce senza soluzione di continuità nel Belpaese. In base ad una ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’IPR marketing su un campione di quasi 8.000 persone dai 12 anni in su, sono 7 milioni di italiani, il 12,8% della popolazione, ad avere almeno un tatuaggio. Lo 0,5% si è tatuato per finalità mediche, mentre il 3% della popolazione è ricorsa al tatuaggio per finalità estetiche, il cosiddetto trucco permanente. Le donne tatuate (13,8%) sono maggiori rispetto agli uomini tatuati (11,7%). In media il primo tatuaggio viene fatto a 25 anni, mentre tra i 35 ed i 44 anni è riscontrata una maggiore percentuale di persone che decidono di disegnare la propria pelle. La percentuale dei minorenni che ricorre al tatuaggio è del 7,7%, un dato piuttosto allarmante poiché è necessario il consenso dei genitori. Il 92,2% è soddisfatto e non è pentito di essersi tatuato. Ma c’è comunque una percentuale non da poco, il 17,2%, che si è detta pentita di essersi tatuata. Infatti il 4,3% è ricorso alla rimozione del tattoo.

 

I posti preferiti dagli uomini per tatuarsi sono rappresentati da braccia, spalle e gambe. Il gentil sesso invece preferisce tatuarsi le caviglie, i piedi e la schiena. E’ importante ricordare che prima di tatuarsi è necessario firmare il consenso firmato, conoscere a fondo tutte le conseguenze che può portare un tatuaggio, e soprattutto rivolgersi a centri autorizzati e non a tatuatori improvvisati.

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