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Omicidio Meredith, Cassazione: “Clamorose defaillances o amnesie nel processo”

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Rafffaele Sollecito
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Rafffaele Sollecito

L’uccisione di Meredith Kercher, la ragazza inglese che studiava a Perugia e che fu assassinata il 1 novembre del 2007 rischia di rimanere un delitto irrisolto. L’unico condannato con rito abbreviato per omicidio in concorso con ignoti, resta l’ivoriano Rudy Guede, che sta scontando sedici anni ma restano ancora molte zone d’ombra. Nelle motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha assolto i due ragazzi, Amanda Knox e Raffaele Sollecito, si sottolineano alcune manchevolezze con cui sono state condotte le indagini. Il processo per gli ermellini ha avuto infatti: “un iter obiettivamente ondivago”, caratterizzato da colpevoli omissioni” nelle indagini, condotte con “deprecabile pressapochismo” e che ” sono la risultante anche di clamorose defaillances o amnesie”. Per i giudici: “Se non ci fossero state, si sarebbe con ogni probabilità, consentito, sin da subito, di delineare un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillante affidabilità, nella prospettiva vuoi della colpevolezza vuoi dell’estraneità al delitto di Knox e Sollecito”. Tuttavia è stata accertata la colpevolezza di Amanda per aver accusato del delitto, calunniosamente, Patrick Lumumba. L’ex proprietario del pub dove lavorava la studentessa americana, ha ricordato di aver avuto la vita e la salute rovinata da quella menzogna. In particolare poi i giudici sottolineano come le indagini genetiche, spesso risolutive in questi casi di omicidio per arrivare al colpevole, siano state condotte in dispregio al protocollo. In particolare riguardo ai due oggetti di maggior interesse investigativo, ovvero il coltello da cucina e il gancio del reggiseno, sono stati commessi degli errori che ne hanno inficiato il valore. Il primo, ritenuto l’arma del delitto, è stato repertato e poi custodito in una comune scatola di cartone, mentre il gancetto del reggiseno della vittima dopo essere stato notato nel corso del primo sopralluogo da parte della polizia scientifica, è stato trascurato e lasciato lì sul pavimento per 46 giorni. Inoltre sempre nelle motivazioni della Cassazione si legge che “un dato processuale di incontrovertibile valenza è l’assoluta mancanza, nella stanza dell’omicidio o sul corpo della vittima, di tracce biologiche riferibili con certezza ai due imputati laddove invece sono state rinvenute copiose tracce riferibili a Guede”.

 

Insomma per la Cassazione a causa della pressione mediatica si è voluto trovare a tutti i costi un colpevole da consegnare alla gogna dell’opinione pubblica, il che ha inciso nella modalità di conduzione delle indagini.

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