Il giornalista nonché conduttore televisivo Lamberto Sposini ha presentato ricorso in appello per ottenere un risarcimento per le conseguenze in termine di cure a cui si è dovuto sottoporre dopo l’emorragia cerebrale che l’ha colpito il 29 aprile del 2011 poco prima che andasse in onda il programma televisivo “La vita in diretta”. Il 5 luglio del 2016 i giudici della Corte d’Appello di Roma prenderanno in esame il ricorso presentato dal giornalista. In primo grado la richiesta di Sposini è stata respinta dal giudice Mariapia Magaldi. Nella motivazione della sentenza di primo grado in sostanza si sottolinea che non potevano addebitarsi alla Rai i tempi per l’attesa dell’ambulanza del 118 ed inoltre i giudici hanno argomentato che: “Certamente presso uno studio televisivo non potevano essere presenti le sofisticate attrezzature necessarie a stabilizzare il paziente“. La famiglia invece sostiene che inizialmente non sono neanche stati chiamati i soccorsi perchè si pensava che il malore di Sposini fosse qualcosa di passeggero.
A rappresentare il giornalista, che grazie alla lunga riabilitazione ha fatto molti progressi in questi ultimi anni, ci saranno la figlia Francesca e la moglie Sabina Donadio, che farà le veci dell’altra figlia minorenne di Sposini.
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