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Questione migranti, Salvini attacca Renzi: “Sono una bestia perché difendo milioni di italiani?”

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Matteo Salvini
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Matteo Salvini

La questione migranti continua ad essere motivo di scontro politico anziché incentivare la ricerca di una soluzione comune per risolvere questa emergenza umanitaria. Gli scambi di accuse reciproche al vetriolo tra il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Matteo Renzi continuano ad occupare le prime pagine dei giornali. A proposito del piccolo Aylan, la cui foto ha fatto il giro del web diventando il simbolo di questa emergenza umanitaria, così si è espresso Renzi sul palco del Festival dell’Unità 2015 di Milano: “Non si tratta di buonismo, ma di trovare soluzione ai problemi. Non rinunceremo mai a salvare una vita umana per qualche voto in più”, ed ancora ha aggiunto riguardo alla nave carica di migranti inabissatasi nel 2015 che il premier ha insistito perché venisse tirata su: “perché l’Europa vedesse e perché secoli di civiltà ci hanno insegnato a dare sepoltura ai morti e a ricordarli con i nomi e non con i numeri“. Non è tardata ad arrivare la risposta risentita da parte di Matteo Salvini a “Mattino 5”: “L’incapace chiacchierone ha paura, è nervoso, insulta milioni di italiani. Sono una bestia perché difendo milioni di italiani? Allora sì, sono una bestia. Renzi clandestino“. In particolare ad irritare il segretario della Lega Nord sono state le parole di Renzi che ha tacciato così: “non è il Pd contro la destra, ma umani contro bestie”, la soluzione proposta dal partito di Salvini per l’accoglienza ai migranti. Questa la riposta da parte del leader del Carroccio: “Un presidente del Consiglio che usa un bambino di tre anni morto su una spiaggia per fare campagna elettorale, dal mio punto di vista è un verme“.

 

Ed ancora: “Squallido un presidente del Consiglio che insulta la maggioranza degli italiani che chiedono regole, rispetto, sicurezza, tranquillità, accoglienza per chi scappa veramente dalla guerra, ma l’espulsione per chi non scappa da nessuna guerra“.

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