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Lucia Borsellino finisce sotto scorta

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Lucia Borsellino
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Lucia Borsellino

A Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo ucciso dalla mafia nell’attentato del luglio del 1992, è stata assegnata la scorta. Il provvedimento è stato preso dal comitato per l’ordine e la sicurezza del Viminale che ha assegnato un’auto blindata e due agenti di scorta all’ex assessore della regione alla Salute. La decisione che è stata presa a Ferragosto sarebbe legata, oltre alle indagini in corso sulla sanità siciliana, anche ai numerosi esposti presentati da Lucia Borsellino quando era assessore regionale. In effetti l’ex assessore si era dimesso prima di quanto rivelato dall’Espresso che ha pubblicato la presunta intercettazione sulla frase che avrebbe pronunciato il medico Tutino al presidente della Regione Sicilia Crocetta: “Va fatta saltare, come suo padre”. Tuttavia l’intercettazione è stata smentita da diverse procure, oltre che dallo stesso Crocetta. Lucia Borsellino aveva rassegnato le sue dimissioni il 2 luglio scorso con queste motivazioni: “per ragioni di ordine etico e morale e quindi personale, sempre più inconciliabili con il mio mandato“. Questa invece la reazione dei familiari dopo la decisione di mettere sotto scorta l’ex assessore regionale: “Benché sollecitati, ribadiamo la ferma volontà di non rilasciare dichiarazioni. Non intendiamo tantomeno commentare o esprimere valutazioni sui tempi e sulla opportunità del dispositivo di protezione adottato dalle autorità competenti“.

 

Stando a fonti riservate ci sarebbe una generica indicazione di rischio non meglio specificato a rendere necessaria la scorta. Scondo alcune indiscrezioni la figlia del giudice Borsellino sarebbe finita nel mirino di Cosa Nostra a causa del suo strenuo impegno volto a contrastare l’illegalità che ha portato a tanti arresti e sequestri di beni ad affiliati della mafia siciliana negli ultimi mesi.

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