Il caso di Aldo Moro, come tanti altri casi che si perdono nella memoria, presenta a tutt’oggi, nonostante siano passati 37 anni da quel 9 maggio del 1978 quando lo statista venne ucciso, degli aspetti ancora controversi e problematici. Queste in particolare le ultime novità in merito. La commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro ha dato incarico al Ris dei carabinieri di indagare su alcuni reperti di via Gradoli dove è stato sequestrato e ucciso dalle Br, oltre che di rilevare il profilo genetico dell’onorevole democristiano. In sostanza gli esami disponibili oggi potrebbero quindi fornire informazioni in più su quanto avvenuto. Inoltre si attendono nuove importanti rivelazioni da una donna sentita da uno dei magistrati che ha riaperto il dossier Gradoli. In pratica, almeno stando a quanto dichiarato dalla stessa, durante il rapimento Moro nel covo delle Br abitava anche una persona bionda “dagli occhi di ghiaccio” che usciva dallo stabile la mattina molto presto e i cui abiti ricordavano quelli di un aviatore o comunque la divisa indossata era riconducibile all’Aviazione commerciale.
In particolare poi la donna ha raccontato che tra la mezzanotte e le cinque del 18 aprile del 1978 fu effettuato un trasloco nel palazzo di via Gradoli, al numero 96, dove la mattina intorno alle 9:30 fu scoperta la base operativa delle Br. Già nel marzo di quest’anno sono emerse delle novità sul delitto di Aldo Moro.
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