In occasione della conferenza Alzheimer’s Association è stato presentato un nuovo farmaco che potrebbe riovoluzionare l’approccio a questa patologia neurodegenerativa del cervello. I primi trial clinici hanno raggiunto dei buoni risultati, rallentando del 34% la progressioone della malattia. Ad annunciarlo è l’azienda Ely Lilli che ha scoperto la molecola solanezumab, che sarebbe efficace nel rallentantare lo sviluppo del morbo. Bisognerà attendere la fine dell’anno per avere altri risultati sulla sperimentazione di questo nuovo farmaco. ll trial clinico ha monitorato la salute di 1.322 malati iniziali di Alzheimer per 3 anni e mezzo: il farmaco si è rivelato efficace nel ridurre di un terzo il declino mentale rispetto al placebo. Si aspettano ora i risultati della fase 3. L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che a poco a poco ci ruba quanto abbiamo di più prezioso: la nostra identità e quindi anche i ricordi sedimentati nell’arco della vita. Il morbo provoca un progressivo declino della capacità di memoria, ma anche di pensiero e di ragionamento. La malattia si sviluppa a seguito della distruzione dei neuroni a causa di una proteina, la beta-amiloide, che depositandosi tra gli stessi ne impedisce il normale funzionamento. Nei malati di Alzheimer si registra anche una forte diminuzione dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore fondamentale che consente la comunicazione tra i neuroni.
Così Eric Karran, direttore Ricerca dell’Alzheimer’s Research UK, ha commentato i risultati finora ottenuti in questa sperimentazione: “Se questi risultati saranno replicati allora penso che si tratterà di un grandissimo passo avanti nella Ricerca sull’Alzheimer e per la prima volta la comunità medica potrà dire di essere in grado di rallentare la malattia, il che rappresenta un incredibile avanzamento“.
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