Stando a uno studio condotto dall’
Università del Colorado è risultato che chi non riesce a portare a compimento gli
studi avrà maggiori possibilità di vivere una vita disagiata, dovendosi mantenere con
lavori poco qualificati e sarà anche più esposto alle
malattie, specie a quelle
mentali. Stando alle stime, nel 2010 ci sarebbero stati 145mila morti in meno se gli adulti che hanno abbandonato gli studi avessero almeno acquisito un livello di scolarità di base. I ricercatori in particolare sono andati a spulciare i dati sulla popolazione americana a partire dal 1925 per valutare il rapporto tra
istruzione scolastica e
salute. In pratica per gli studiosi un basso tasso di scolarizzazione incide sulle condizioni di vita perché diminuisce le possibilità di trovare un lavoro gratificante e ben retribuito e quindi di riflesso ciò va ad influire anche sulla salute, in particolare a soffrirne sono il sistema immunitario e l’apparato cardio-vascolare. Così ha spiegato Patrick Krueger, uno degli autori della ricerca e docente dell’Università del Colorado: “
I nostri risultati dimostrano che le politiche che puntano a migliorare l’adesione scolastica, migliorano anche la salute della popolazione, soprattutto se si tiene in considerazione il peggioramento delle diseguaglianze nell’educazione in America. Se questa tendenza non cambierà, il tasso di mortalità attribuibile alla mancanza di istruzione continuerà ad aumentare“. Lo studio è stato pubblicato su
Plos One.
Insomma a ricerca americana sembra aver scoperto l’acqua calda, ed inoltre il discorso può valere solo in un’ottica meritocratica. In Italia ad esempio già non può applicarsi, dove anzi al crescere del livello degli studi aumenta proporzionalmente la possibilità di ritrovarsi disoccupati.