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Coppa del Mondo, Argentina ai quarti: dopo 120 minuti ci pensa Di Maria

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Messi, addio al Barcellona? Quattro squadre su di lui e c'è anche un'italiana
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Mondiali Brasile 2014, le partite di oggi: Argentina e Francia per il primato, l'Iran sogna l'impresa

L’estremo livellamento delle squadre sta dominando questi Mondiali in Brasile. A parte qualche fuoriclasse assoluto capace di fare la differenza, la maggior parte delle partite fin qui disputate, si sono svolte nel segno dell’equilibrio più copmpleto. E perfino l’Argentina che ha in Messi, il giocatore più forte al mondo, nella gara contro la Svizzera riesce a prevalere solo nel secondo tempo supplementare con Di Maria. Qualche minuto dopo il vantaggio argentino, c’è stato il palo colpito da Dzemaili per gli svizzeri. Insomma la qualificazione è stata questione di centimetri. In effetti la Svizzera è riuscita fin da subito ad imbrigliare il gioco argentino con Behrami ed Inler. Inutilmente Messi ha provato a strofinare e lucidare il genio della lampada, che salvo qualche risveglio improvviso, ha sonnecchiato per buona parte della gara. Nel primo tempo gli svizzeri vanno anche vicini al gol in due occasioni: prima con un destro di Xhaka a cui si oppone magistralmente Romero e poi con Drmic che tenta un velleitario pallonetto. Nel secondo tempo sono ancora gli svizzeri a sfiorare il vantaggio con una punizione di Shaquiri, che costringe Sabella agli straordinari. L’Argentina costruisce invece le migliori palle-gol con Rojio, Higuain e Messi, ma la palla non vuole saperne proprio di entrare. Si va così ai supplementari: nel primo non accade nulla di rilevante, nel secondo Di Maria indovina la conclusione a giro di prima che si infila nell’angolo opposto. Qualche minuto dopo c’è solo il legno per Dzemaili. L’Argentina ai quarti troverà il Belgio di Mertens.

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