Una casa di riposo a Prato si era trasformata in un vero e proprio lager per degli anziani, alcuni dei quali con gravi patologie e non autosufficienti. Quotidiani erano i maltrattamenti, le vessazioni, le umiliazioni ed in alcuni casi addirittura i furti di soldi. La denuncia è partita a novembre da parte di due tirocinanti, che avevano capito la situazione tragica in cui vivevano i poveri anziani. Così le forze dell’ordine hanno installato delle telecamere nella casa di cura, che hanno evidenziato le terribili umiliazioni a cui venivano sottoposti gli anziani indifesi. In totale sono 17 le persone indagate (8 dipendenti e 9 tra infermieri e operatori socio sanitari) per “maltrattamenti fisici e morali e lesioni nei confronti di anziani degenti, anche affetti da gravi patologie e non autosufficienti, di una casa di riposo a Prato”. Un responsabile della direzione Sanitaria della Asl 4 di Prato spiega: “Una situazione grave di umiliazione continua degli anziani, anche in momenti delicati della loro vita, e un contesto generalizzato di tali condotte.
Quotidiani erano i maltrattamenti fisici e morali nei confronti dei degenti, sottoposti, senza alcun motivo, a strattonamenti e a condotte lesive della loro integrità fisica. Altrettanto quotidiane erano le condotte di dileggio e ingiuria verso gli ospiti della residenza, che denotano una costante volontà vessatoria nei confronti dei malati”. Anche Matteo Biffon, sindaco di Prato, è andato giù durissimo definendo “animali” queste persone, augurandosi per loro una punizione esemplare.
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