La statuina della
Madonna di Pesaro, precisamente in una cella ad Auditore, custodita da privati, verserebbe
lacrime di sangue. Sono questi fenomeni che indubbiamente tranciano in due l’opinione pubblica, divisa tra i fedeli pronti nel vedere nella macchia di sangue che cola da una statuina della
Madonna un segno concreto e tangibile della presenza e della manifestazione del sovrannaturale e chi invece resta pragmatico e si mantiene su una linea prudente perché anche se fosse accertato che si tratta di sangue attraverso delle analisi, bisognerebe stabilire se è sangue umano o animale. In ogni caso, quanto accaduto ad Pesaro, in particolare in questa cella di Auditore sta facendo molto scalpore. Stando alle indicrezioni che trapelano, questa
statuetta della madonna si trova in una cappella privata e queste tracce ematiche sarebbero state viste dai fedeli quando è morta l’anziana signora custode di questa cappella votiva. Il fenomeno tuttavia ha richiamato non soltanto fedeli, ma anche semplici curiosi per vedere la teca dove è custodita la Madonna di Auditore. Il sindaco Giuseppe Zito, ex poliziotto oggi in pensione, tuttavia invita a non trarre conclusioni affrettate perché prima di esprimersi in merito sarà necessario compiere tutti gli accertamenti necessari. Anche la diocesi di Rimini invita alla cautela in attesa di tutti gli accertamenti del caso.
Insomma poiché questi fenomeni, comunque la si voglia vedere, vanno al di là della nostra possibilità di comprenderli, forse sarebbe il caso di sospendere il giudizio alla maniera dei filosofi antichi o per dirla in termini più moderni, richiamandoci all’opera di Ludwig Wittingestein (Tractatus Logico-Philosoficus), su ciò di cui non si può parlare si deve tacere.
[…] stato scoperto l’arcano riguardo le lacrime di sangue versate dalla Madonnina di Auditore, che aveva suscitato molta attenzione sia da parte dei credenti che degli scettici nei giorni […]