All’ospedale “Le Molinette” di Torino presso il reparto di Neurochirurgia è stato eseguito un intervento su una bambina di 4 anni affetta da
epilessia resistente al
trattamento farmacologico. Si tratta di un approccio innovativo: i chirurghi hanno impiantato nel cervello un apparecchio simile un
pacemaker cerebrale che consente di bloccare queste
crisi epilettiche sul nascere. I medici hanno utilizzato questo rivoluzionario stimolatore denominato
Aspire che consente, stimolando il
nervo vago, di controlare la
reattività delle cellule nervose colpite dall’epilessia. L’inizio di una
crisi epilettica si manifesta con un aumento del battito cardiaco, ma questo stimolatore in pratica agisce d’anticipo andando a a sedare proprio le aree del cervello che si trovano in vicinanza del nervo vago, da cui originano le manifestazioni delle crisi epilettiche. Grazie all’elettrocardiogramma incorporato nel dispositivo Aspire, nel momento in cui l’apparecchio rileva un aumento del battito cardiaco, spia di una probabile crisi epilettica, attraverso la stimolazione costante del nervo vago, impedisce che si verifichi. L’epilessia, di cui si contano diversi tipi, viene curata in primo luogo con i farmaci: se il primo non funziona si passa al secondo, oppure si utilizza una combinazione di più medicinali.
Per i pazienti che non rispondono alla terapia farmacologica si passa all’opzione chirurgica con l’impianto di uno stimolatore del nervo vago. Con Aspire a differenza degli altri stimolatori, le crisi conculsive vengono fermate sul nascere, per cui si tratta di un importante passo in avanti nella cura dei pazienti epilettici che non rispondono al trattamento farmacologico.