Sono passati circa quattro anni dalla tragica morte di Amy Winehouse, ma le polemiche non si placano. Nel mese di maggio al Festival di Cannes è uscito “Amy”, docu-film di Asif Kapadia che ha raccontato la biografia della sfortunata cantante britannica morta in circostanze ancora misteriose. Il film sbarcherà in Italia a settembre ma il padre di Amy, Mitch Winehouse, non ha affatto gradito il lavoro di Kapadia, sottolineando come ci siano molti errori, omissioni e falsità. Per questo motivo ha deciso di girare un altro docu-film sulla vita della figlia. Mitch e l’ex fidanzato Red Traviss di Amy passano al contrattacco, ecco quanto affermato da Mitch Winehouse: “Diremo la verità su Amy, cosa che non ha fatto Kapadia. Non è vero che abbiamo lasciato Amy per la strada negli ultimi tre anni della sua esistenza. Lo ritengo un insulto a tutta la famiglia”. Mitch in modo particolare è infuriato per il grande spazio concesso nel documentario “Amy” a Blake Fielder-Civil, ex marito della ex pop star britannica: “Mi accusa di essere il primo responsabile per la morte di Amy, quando è stato lui a iniziarla all’uso di crack ed eroina.
Se emergesse la verità sul suo conto, Blake non potrebbe nemmeno più girare per strada”. Il nuovo documentario potrebbe quindi rivelare altri retroscena sulla vita sbandata di Amy Winehouse, morta prematuramente all’età di 27 anni.