Proviene dagli Stati Uniti questo caso riportato dal Washington Post, che la dice lunga sul rapporto non sempre idilliaco tra medici e pazienti. In pratica stando a quanto riportato dal quotidiano, nel 2013 un paziente si reca nello studio medico di Reston, in Virginia, per effettuare una colonscopia. L’uomo, al fine di non dimenticarsi le indicazioni post-intervento da parte dei medici, preme il tasto di registrazione del suo smartphone ma si dimentica di spegnerlo prima dell’anestesia. Quando dopo l’operazione, una volta dimesso e tornato a casa, ha riascoltato la registrazione, l’uomo non poteva credere alle sue orecchie. Queste le ingiurie che gli sono state rivolte dall’anestetista Tiffany M. Ingham pochi minuti dopo essere stato sedato: “Dopo 5 minuti ho voluto darti un po’ di pugni in faccia e renderti più uomo” ed ancora a proposito di una irritazione della pelle: “Ha la tubercolosi nel pene”.
I medici inoltre hanno parlamentato a lungo tra loro confrontandosi sulla possibilità di non effettuargli l’esame e di dimetterlo quindi con una falsa diagnosi pe potersene liberare prima. Il paziente non ha esitato quindi a rivolgersi al tribunale denunciando il comportamento dei medici. I giudici gli hanno riconosciuto un risarcimento pari a mezzo milione di dollari.
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