Il matrimonio viene generalmente vissuto dall’uomo come una perdita di libertà, è il traguardo invece per la donna. Da queste differenti vedute si generano anche atteggiamenti opposti tra uomini e donne in tema per appunto di matrimonio. Stando però a una ricerca guidata da un team di scienziati della New York University, Langone Medical Center, presentata a Washington all’American College of Cardiology, in realtà pare che il matrimonio farebbe bene alla salute di entrambi i coniugi. Lo studio ha preso in esame più di 3 milioni e mezzo di persone, di cui il 69% risultava sposato, a seguire divorziati, vedovi o single. Ebbene dalla ricerca è emerso che le persone sposate soprattutto se in giovane età (meno di 50 anni) presentavano una probabilità minore di contrarre patologie cardiovascolari nella misura del 12%. Dopo i 50 anni invece questa soglia protettiva comincia ad abbassarsi: 7% in meno di rischio cardiovascolare tra i 51 e i 60 anni, mentre quelle oltre i 60 anni hanno un rischio ridotto del 4%.I ricercatori hanno riscontrato come i fattori di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari siano maggiormente presenti tra i vedovi, in particolare l’ipertensione (77%), il diabete (13%), e la sedentarietà (41%). Probabilmente questi effetti positivi del matrimonio sulla salute sono riconducibili al fatto che quando si è in due ci si prende cura reciprocamente l’uno dell’altro, si collabora per le spese e si raggiunge anche una stabilità affettiva. Eppure se confrontiamo i risultati di queta ricerca con i dati del nostro Paese, scopriamo che sono sempre più in aumento le coppie che decidono di mettere fine al loro matrimonio: solo nel 2012 si contano circa 90mila separazioni familiari.
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