Brutte notizie per chi si soffre di allergie ai pollini. Un gruppo di ricercatori del propgetto europeo Atomica ha tracciato uno scenario tutt’altro che rasicurante. In pratica neli prossimi anni i pollini di ambrosia quadruplicheranno pe efetto dei cambiamenti climatici già in atto. L’ambrosia (Ambrosa artemisiifolia) è una pianta originaria degli Stati Uniti, ma molto cmune anche in Italia, in particolare al Nord, ed è diffusa anche in Ungheria e in Francia, che è causa di allergie nei soggetti predisposti. L’allergia prodotta da questa pianta può andare dalla riniti alla congiuntivite fino a provocare una forma di asma. Stando a quanto riportato dall’alerggologo Alessandro Fiocchi già il 10% della popolazione in Italia risulta allergico ai pollini prodotti da questa pianta.
In particolare così si è espresso il professore in proposito: “La difesa è tattica strategica quella tattica è superare la stagione o scappando via dalle zone dove l’ambrosia è presente, e questo si può fare visto che la fioritura coincide con le grandi vacanze italiane, oppure proteggendosi con farmaci che facciano in modo che il contatto tra polline e mucose non determini l’infiammazione. La difesa strategica è invece a lungo termine, e si chiama desensibilizzazione. Questo funziona negli adulti, ma ancora di più nei bambini, e consiste nel prendere dosi graduali crescenti di ambrosia. Dopo alcuni anni l’allergia non si presenta più“.
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