In questi ultimi giorni si è sollevato un nuovo polverone sul calcio italiano. Lasciando da parte il nuovo filone di calcioscommesse, diventato ormai una triste abitudine per il mondo pallonaro italico, la nuova problematica riguarda la licenza Uefa sulla quale molti si stanno scervellando per capire cosa sta succedendo. Anche Genoa e Sampdoria tremano poiché, nonostante l’ottimo campionato e le buona probabilità di arrivare in Europa League, potrebbero restarne fuori. Ma i casi di Genoa e Sampdoria sono diversi. La società rossoblu attualmente non ha ottenuto la licenza Uefa poiché non ha versato alcuni pagamenti a Fetfatzidis e Vrsaljko, ragion per cui il primo ricorso del club di Preziosi è stato respinto. Più leggera la posizione della Sampdoria. Recita un articolo dello Statuto Uefa: “La UEFA conclude che un club è stato coinvolto direttamente e/o indirettamente dopo l’entrata in vigore dell’articolo 50(3) degli Statuti UEFA (27 aprile 2007) in attività che tentino di prestabilire o influenzare il risultato di una partita nazionale o internazionale, la UEFA dichiarerà tale club non idoneo a partecipare alla competizione. La non idoneità è valida solo per una stagione calcistica.”
La Samp in effetti nel 2012 patteggiò un punto di penalizzazione e 30mila euro di ammenda per la squalifica di Stefano Guberti, sospeso per tre anni per aver tentato di alterare il risultato di Bari-Sampdoria. Nello stesso anno anche il Torino patteggiò, esattamente come la Samp, un punto di penalizzazione e 30.000 euro di ammenda per la squalifica di Alessandro Pellicori, reo di aver tentato di combinare Siena-Torino. Ma un precedente rincuorare la società doriana, in quanto proprio nella stagione in corso il Toro ha potuto partecipare all’Europa League. Un pasticcio all’italiana, ma solo alla fine del campionato si conosceranno i verdetti e le decisioni dell’Uefa, anche in base alle squadre che arriveranno in Europa. In questo trambusto Inter e Milan sperano di conquistare l’Europa, anche se non entrando dalla porta principale.
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