Negli ultimi giorni a Torino si parla molto del nuovo “Gesù”, un uomo con la barba incolta, capelli lunghi e una tunica bianca, vestito proprio come il Signore. In realtà si tratta di un ragazzo che ha perso il lavoro come montatore, e si è trovato questo nuovo “impiego” a dir poco estroverso. Ha anche una pagina Facebook molto attiva dove “divulga” la sua parola ed i fan sono in continua crescita. Sono molti i post di apprezzamento per la sua iniziativa. Per strada lo riconoscono curiosi e turisti, che non perdono l’occasione per farsi un selfie con il Messia giunto da Torino, o addirittura per abbracciarlo. Di questa iniziativa non sono però molto felici i poliziotti, che lo hanno già fermato per cinque volte.
In un post su Facebook il “Gesù” di Torino racconta di essere stato fermato dalle forze dell’ordine, mentre a Piazza Castello stava ascoltando in compagnia di altre persone un gruppo che stava suonando. Ha chiesto ai poliziotti perché lasciavano il motore accesso proprio vicino al concerto, ma loro per tutta risposta gli hanno chiesto stizziti i documenti. Dopo un po’, ritornata la calma, i poliziotti hanno spiegato che dovevano tenere il motore acceso poiché, essendo un luogo a rischio terrorismo con la presenza della Sindone, bisogna essere pronti a intervenire in caso di pericolo.
Questo sito Web utilizza i cookie in modo da poterti offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando torni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Cookie di terze parti
Questo sito utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari e Google Adsense per monitorare il comportamento dell'utente in relazione ai banner pubblicitari.