La diplomazia sembra essere fallita nella risoluzione del caso Marò, per questo motivo l’Italia potrebbe ricorrere all’arbitrato internazionale. Lo riferisce Il Corriere della Sera, secondo il quale entro la metà di giugno il governo italiano ritirerà la soluzione diplomatica che aveva proposto al governo indiano. L’intenzione è quella di procedere all’arbitrato per decidere se i fucilieri di marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre dovranno essere processati in India, in Italia (come vuole il governo italiano) oppure in un tribunale internazionale. Se nei prossimi giorni il governo indiano non darà una risposta chiara ed univoca all’offerta diplomatica dell’Italia, si procederà a risolvere la questione con un contenzioso internazionale. Seconda quanto riferisce Il Corriere della Sera, una fonte attendibile che segue la situazione da vicino avrebbe dichiarato: “Si sono create le condizioni migliori che ci siano mai state per procedere all’arbitrato”.
Da quasi un anno l’Italia ha avanzato la proposta di mediazione diplomatica, ma non è mai stata presa in considerazione dal governo indiano. L’unica concessione fatta è il rilascio di Latorre in Italia per proseguire le cure mediche dopo un lieve ictus, ma la licenza scadrà il prossimo 15 luglio. Entro il 7 luglio quindi l’Italia presenterà la domanda di arbitrato internazionale, per evitare che possa coincidere con la data in cui Latorre dovrebbe rientrare in India. Una situazione che, se non fosse tragica, starebbe assumendo i contorni di una pantomima.
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