I numerosi incendi che sono divampati nei giorni scorsi attorno alla centrale nucleare di Chernobyl rischiano di causare una notevole dispersione di radioattività. A lanciare l’allarme è Greenpeace. In pratica questi incendi rischiano di aumentare la dispersione di sostanze radioattive in quanto i boschi e le foreste attorno alla centrale, risultano contaminati da notevoli quantità di sostanze radioattive molto pericolose quali cesio 37, stronzio 90 e plutonio 239. I primi incendi sono stati segnalati proprio il 26 aprile, giorno dell’anniversario del disastro nucleare di Chernobyl. Sempre stando ai dati diffusi da Greenpeace, sembra che gli incendi abbiano interessato un’area complessiva pari a 13.300 ettari , di cui 4.100 ettari sono effettivamente andati a fuoco. Stando a un’analisi che è stata presentata proprio quest’anno relativa ai rischi che gli incendi possono innescare a causa dell’area ancora fortemente inquinata dalla radioattività, è emerso che nel peggiore dei casi ci sarebbe il rilascio di radioattività equivalente a un incidente nucleare di livelllo 6 sulla scala internazionale degli eventi nucleari (International Nuclear Events SCale).
Insomma a distanza di 29 anni Chernobyl la radioattività è ancora un capitolo tutt’altro che risolto anche perché per arrivare a una totale decontaminazione dei villaggi e delle zone circostanti ci vorrà ancora molto tempo. Qui potete leggere nel dettaglio i rapporto di Greenpeace.
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