Fabrizio D’Arcangelo, gup di Milano, ha rinviato a giudizio 56 ex consiglieri della Regione Lombardia, tra cui anche Nicole Minetti, ex igienista dentale di Silvio Berlusconi, e Renzo Bossi, figlio di Umberto. Le accuse sono di peculato e truffa per il periodo che va dal 2008 al 2012. Gli ex consiglieri sono accusati di aver ottenuto rimborsi regionali per le cosiddette spese pazze, in pratica con i soldi dei contribuenti. In totale “Rimborsopoli” avrebbe speso una cifra vicina ai tre milioni e mezzo di euro per ottenere benefici economici e per fare gli acquisti più disparati. Particolarmente “attiva” la Minetti, accusata di aver speso circa 19.651 euro soprattutto tra cocktail, ristoranti, bar e oggettistica acquistata presso l’Ikea. Solo di aperitivi la Minetti avrebbe speso 800 euro. Lo stesso Renzo Bossi è accusato di aver speso quasi 16.000 euro tra cocktail, gomme da masticare, computer, caramelle, patatine, giornali e attrezzature per il telefonino quali auricolari e caricabatterie.
Ma la storia di “Rimborsopoli” racconta ancora di tante altre spese pazze che rasentano il ridicolo. Dalle cartucce da caccia ai gratta e vinci, dai torroni alle cene luculliane a base di aragosta, sushi e vini prelibati in ristoranti di lusso, fino ad arrivare alle merendine e alla ormai famosa piadina alla nutella.
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