I ricercatori dell’Istituto di Cibernetica del Consiglio nazionale delle ricerche (Icb-Cnr) di Pozzuoli hanno scoperto alcune proprietà specifiche dei globuli rossi. La ricerca svolta in collaborazione con Centre for Advanced biomaterials for health care dell’Istituto italiano di tecnologia (Iit) a Napoli diretto da Paolo Netti, ha permesso di scoprire come queste cellule del sangue possano essere considerate come delle microscopiche lenti con proprietà quali ingrandimento e lunghezza focale variabile, alla stregua in pratica di una macchina fotografica con tanto di zoom. Così spiegano Lisa Miccio e Francesco Merola dell’Icib-Cnr. “Semplicità strutturale ed elasticità ci hanno portato a immaginare un’analogia con le lenti liquide, strumenti d’avanguardia capaci di cambiare la distanza di messa a fuoco tramite la curvatura della superficie del liquido. Nel caso del globulo rosso, la variazione della ‘focale’ viene indotta da quella di forma del suo involucro: come un palloncino pieno di liquido che può essere leggermente schiacciato e rilasciato“. In pratica utilizzare i globuli rossi come una sorta di lente di ingrandimento porterà ad individuare alcune patologie del sangue in modo rapido e preciso. Così spiegano i ricercatori: “Una focalizzazione anomala della luce da parte di queste microscopiche lenti biologiche indicherà la presenza di forme patologiche. Richiamando il paragone con il palloncino, una forma spigolosa o falciforme devierà il percorso della luce che lo attraversa in modo diverso rispetto alla forma sferica”. La scoperta che quindi potrà avere effetti in ambito biomedico potrà rivelarsi utile soprattutto nei paesi in via di sviluppo che soffrono di carenze sia sul piano del personale qualificato che di strumentazione adeguata per fare le diagnosi tempestivamente. Ad esempio questa tecnica potrebbe rivelarsi molto utile nella diagnosi della malaria.
Insomma scoperte di questo tipo mirano alla realizzazione di dispositivi diagnostici miniaturizzati e integrati (lab on chip) a basso costo e di facile impiego. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati su Nature Commmunications.
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