Spread e Borse sotto pressione, la Grecia torna a far tremare i mercati del vecchio continente. Il rischio di un possibile default (più o meno controllato) da parte di Atene, provoca una pioggia di vendite sia nel comparto azionario oltre che sui titoli di stato dei paesi mediterranei.
Dopo l’ora di pranzo lo spread tra Bund tedeschi e Btp Italiani era tornato ad aggirarsi intorno a quota 140 punti (tasso d’interesse decennale all’1,39%). Numeri che non si registravano da inizio anno, prima che Mario Draghi annunciasse i margini del Quantitative Easing della Bce. Anche le Borse del vecchio continente, al pari della giornata di giovedì, pagano pesantemente dazio. Milano, con l’indice FT SE MIB, intorno alle 14:00, segnava perdite pari al 2%. I timori intorno alla tenuta dei conti greci hanno senza dubbio innescato prese di beneficio da parte degli investitori, considerando come pochi giorni or sono Piazza Affari avesse toccato quota 24.000 punti.
Tra Bruxelles ed Atene le distanze, da un punto di vista strettamente politico, risultano ampie. Varoufakis, ministro delle finanze ellenico, ostenta sicurezza in pubblico ma con il miliardo di prestiti in scadenza a maggio (il Fondo Monetario Internazionale ha fatto intuire di non gradire dilazioni), la situazione appare con ben pochi margini di manovra.
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