Secondo un rapporto stilato dall’ISS (Istituto Superiore della Sanità) in Italia il consumo di alcol si è sensibilmente ridotto, e sono in aumento gli astemi. Tuttavia restano ancora a rischio alcune categorie, in modo particolare giovani e anziani. I dati sono stati diffusi in occasione della 14esima edizione dell’Alcohol prevention day. Nel nostro paese un italiano consuma in media circa 6 litri di alcol all’anno, in modo particolare vino. Le fasce più a rischio di ubriacature sono rappresentate dai giovani sotto i 25 anni, in modo particolare i ragazzi tra i 16 ed i 17 anni che sottovalutano e ignorano le potenzialità distruttive di un eccessivo consumo di alcol. Altrettanto preoccupante è la facilità con cui gli adolescenti riescono ad acquistare bevande alcoliche. Un minorenne su 2 ha consumato bevande alcoliche in un bar, e 2 su 3 le hanno acquistate presso negozi e supermercati, nonostante il divieto. Bisogna sensibilizzare maggiormente i giovani sul consumo delle bevande alcoliche. Il rapporto dell’ISS rivela infatti che l’alcol provoca ogni anni 18mila morti per incidenti stradali di persone che guidavano in stato di ebrezza. Inoltre l’alcol è la prima causa di morte dei giovani sotto i 29 anni.
Secondo le linee guida pubblicate nel 2014 dai nuovi LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) i minori non dovrebbero consumare nessun tipo di alcol; per le donne adulte e gli anziani il consumo non deve superare una unità alcolica (12 grammi di etanolo) al giorno; infine gli uomini adulti non devono consumare più di due unità alcoliche al giorno.
Ma anche tra gli anziani over 65 il consumo di alcol risulta eccessivo. Con l’avanzare dell’età gli anziani raggiungono un maggiore tasso di alcol nel sangue, che ha un impatto negativo sulla loro salute e può provocare alterazioni dell’organismo se interagiscono con i farmaci che assumono.
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