Siamo in Sardegna dove un bambino di 6 anni, qualche anno fa, a causa della leucemia, fu sottoposto a un trapianto che gli ha salvato la vita. Dobbiamo tornare indietro di qualche anno, nel 2008: è in quell’anno che questa famiglia sarda apprende dai medici che il loro bambino è stato colpito dalla leucemia, inizia quindi una corsa contro il tempo per trovare un donatore con un midollo osseo compatibile. Ora quel bambino è cresciuto, adesso di anni ne sono passati 7, il ragazzo sta bene ma avrebbe a cuore di poter conoscere il donatore che gli ha salvato la vita. La mamma vuole fare di tutto per esaudire il desiderio di suo figlio. Quel che si sa, è che il donatore è un ragazzo di 21 anni, che poco prima dell’intervento gli aveva inviato una lettera in cui raccontava di aver partecipato a una gara di atletica.
La mamma per aiutarlo in questa ricerca, ha dapprima fatto un appello su facebook, poi ha allargato il campo di ricerca rivolgendosi al Friuli, la regione del donatore. D’altronde la legge prevede che il donatore deve restare anomimo e non si ammettono nè telefonate nè incontri. Insomma chissà se questo bambino salvato dal trapianto dal midollo osseo potrà mai guardare negli occhi il suo salvatore.
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