In effetti di mezzo vi sarebbe un errore procedurale in quanto la giustizia federale brasiliana non avrebbe la competenza necessaria per annullare il visto permanente concesso all’ex terrorista. Stando a quanto riportato dai media brasiliani, la giustizia federale non può pronunciarsi riguardo ad atti compiuti dalla Corte Suprema e dal presidente della Repubblica.
E’ facile leggere però dietro questo pronunciamento un intervento politico che va a vanificare una decisione della magistratura. In effetti Battisti è entrato in Brasile nel 2004 come clandestino e per questo ha subito una condanna ma poi gli è stato conceso lo status di rifuigiato e successivamente il permesso di soggiorno.
Il legale di Battisti Igor Sant’Anna Tamasauskas così ha commentato il rilascio del suo assistito: “E’ stata una tremenda violenza nei suoi confronti“. Igor Sant’Anna Tamasauskas ed inoltre in merito alla scarcerazione del suo assistito: “ha compreso che il giudice di primo grado aveva sovvertito la legge, scavalcando la decisione della Corte Suprema e del presidente della Repubblica che aveva determinato la residenza di Battisti in Brasile“.
Insomma viene da chiedersi quand’è che le famiglie delle vittime uccise dall’ex terrorista Cesare Battisti, condannato in contumacia all’ergastolo con sentenze passate in giudicato per 4 omicidi, potranno trovare un po’ di pace.