Fatto ciò hanno sviluppato una tecnopillola che sulla base dei gas prodotti dalla flora batterica, è in grado di diagnosticare le malatie dell’apparato intestinale. Si tratta di una ricerca importante dal punto di vista diagnostico perché i gas prodotti dai batteri che abitano nell’intestino potrebbero essere spia della sindrome dell’intestino irritabile, dell’infiammazione cronica dell’intestino e perfino del cancro al colon.
Ma come si è arrivati alla tecnopillola? I ricercatori hanno messo a punto delle capsule in grado di analizzare i gas emessi nell’intestino e di inviarne i risultati a un ricevitore fuori dal corpo, che può essere anche un telefono cellulare. In pratica la speciale pillola hi-tech è una sorta di mini-pc capace di leggere i dati, convertire il segnale da analogico a digitale, e quindi inviarlo a un trasmettitore wireless.
Al momento queste pillole sono state sperimentate con successo sui maiali e a breve inizierà la sperimentazione anche sull’uomo. Insomma la micropillola, a detta dei ricercatori permetterà una diagnosi più rapida delle malattie intestinali aumentandone il tasso di guarigione portando altresì a una riduzione delle spese sanitarie. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Trends in Biotechnology.