Tuttavia per prevenire la calvizie momentanea conseguente al trattamento chemioterapico è stata messa a punto una cuffietta refrigerante. La cuffia Paxman attualmente è in sperimentazione all’ospedale Ramazzini di Carpi grazie al contributo di 30mila euro da parte dell’Associazione Malati Oncologici (AMO).
Tale cuffia mantiene una temperatura del cuoio capelluto a -4 gradi, il che diminuisce l’afflusso del sangue ai follicoli piliferi impedendo in tal modo che il cocktail di farmaci utliizzati nella chemioterapia vada a danneggiare anche i bulbi. La percentuale di successo riscontrata su 89 volontari malati di carcinoma alla mammella varia tra il 55% e il 62% dei casi.
Certamente non è da tutti sopportare una temperatura del genere sulla testa, tanto più che la cuffia refrigerante deve essere tenuta sul capo per circa 3 ore. Intanto la cuffia Paxman è in fase di sperimentazione anche a Parma e Avellino. Sebbene quindi il trattamento non possa garantire che non si perdano i capelli durante il ciclo di chemioterapia, tuttavia la perdita avvenendo in maniera più graduale permette ai capelli nuovi di riscrescere subito dopo.