Quindi solo le donne che con ogni probabilità sono incinte, dopo una serie di test medici, potranno accedere all’acquisto del farmaco. La decisione è stata avallata anche dal Consiglio Superiore della Sanità. L’Italia risponde quindi picche alle direttive di Bruxelles, non sarà possibile comprare la pillola liberamente dei 5 giorni dopo nelle farmacie, parafarmacie o nei supermercati come temevano in molti.
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, spiega che l’obiettivo è quello di bloccare la vendita indiscriminata del farmaco, il cui uso smodato potrebbe provocare effetti collaterali, senza dimenticare il suo forte impatto ormonale. Il timore è che la pillola possa sostituire con troppa facilità i comuni metodi contraccettivi.
Da un punto di vista etico, ma anche legislativo, la vicenda ha diviso l’opinione pubblica in due tronconi. Alberto Aiuto, amministratore delegato dell’Hra Pharma produttrice della pillola, commenta: “Prendiamo atto di questo, che è un parere non vincolante del Consiglio superiore della Sanità, ma aspettiamo le decisioni dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che può ancora renderci un Paese europeo”.