Basti solo pensare non soltanto all’inquinamento acustico presente nelle grandi città, ma soprattutto ai decibel nelle discoteche o ai rumori allo stadio. Da considerare poi come i giovanissimi ascoltano la musica nelle cuffiette collegati agli Mp3, col risultato che per parecchie ore al giorno l’udito viene messo sotto stress.
Proprio nell’ottica di prevenire i disturbi alle orecchie l’OMS promuove quindi una sorta di giornata del benessere dell’udito “Make Listening Safe” suggerendo una serie di consigli pratici per salvaguardare il nostro udito. Ad esempio è bene ascoltare la musica con le cuffiette per non più di due ore al giorno e intervallare un riposo di almeno un quarto d’ora tra un ascolto di un brano e l’altro. Inoltre anche i decibel giocano un ruolo importante: basta infatti ascoltare la musica con le cuffiette a un volume di 95 decibel per giocarsi irrimediabilmente l’udito nel giro di un paio d’anni. Insomma decibel troppo elevati potrebbero portare alla perdita della facoltà uditiva.In particolare risulta pericolosa l’esposizione a rumori che superino gli 85 decibel (Db) per otto ore, oppure 100 dB per per 15 minuti. La maggior parte dei casi di sordità per l’Oms quindi potrebbero essere evitati adottando delle semplici precauzioni.
Oltre che dal rumore l’udito può essere danneggiato a causa della predisposizione genetica a sviluppare determinate patologie, dalle malattie infettive quali otiti trascurate, oltre che ovviamente dall’invecchiamento. Non sorprende quindi che stando ai dati dell’OMS ben un adolescente su 5 ha già avuto problemi di udito o di ipoacusia. Negli ultimi 30 anni in particolare si registra di un boom di casi di patologie riguardanti l’udito per le ragioni sopra elencate. Nel mondo la diminuzione della capacità uditiva colpisce 590 milioni di persone, 7 milioni solo in Italia.