Sarà sicuramente capitato a ciascuno di noi nel condividire qualche pagina su facebook di aprire il nostro profilo e trovare una notizia dal titolo ad effetto che suscita la nostra curiosità, facendoci cliccare sul link per aprirla. Molto spesso la curiosità suscitata dal titolo viene però tradita dal reale contenuto dell’articolo, in poche parole la notizia propinataci non era altro che una bufala. D’altronde l’algoritmo attuale in uso da Google tiene conto di una popolarità di una pagina web ma non della sua affidabilità per quanto riguarda i contenuti, difatti non è per nulla detto che un sito popolare proponga anche dei contenuti veritieri ed affidabili.
Negli ultimi mesi però gli svilupatori di Google stanno lavorando partendo da una prospettiva diversa: dato che la classificazione tradizionale, come visto, non va a premiare i contenuti più affidabile diffusi in rete, Big G sta pensando di operare in base a un nuovo codice che sarà capace di verficare le informazioni mettendole a confronto con l’enorme masa di dati contenuta nell’archivio Knolewdge Vault, al cui interno vi sono circa 1,6 miliardi di notizie.
Insomma non si contano i link in entrata ma i numero di fatti non corretti al suo interno. Se una fonte ha poche notizie-bufala viene considerata affidabile e quindi beneficia di un miglioiore posizionamento nei motori di ricerca. I dettagli riguardo a questo nuovo algoritmo sono stati descritti nel sito Arxiv.org.
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