Mondiali calcio 2014: oggi analizziamo l’Argentina, patria di grandi campioni. La Nazionale di Sabella si presenta a questa competizione con un unico obiettivo: alzare la coppa del mondo in casa degli acerrimi nemici del Brasile. Da anni arriva al Mondiale come attesa protagonista, ma sono diversi i flop che hanno accompagnato l’Albiceleste nelle ultime apparizioni.
IL TOP PLAYER
I PUNTI FORTI
Dalla cintola in su l’Argentina ha un attacco atomico. Oltre al già citato Messi, Sabella dispone di una batteria di vere bocche da fuoco: può contare sull’esperienza di Higuain, sull’imprevedibilità di Aguero, le accelerazioni di Lavezzi, i colpi di Palacio, la duttilità di Di Maria. Anche il centrocampo è affidabile e solido sotto la leadership di Mascherano.
I PUNTI DEBOLI
Forse l’Argentina qualche pecca ce l’ha in difesa. Ha ottimi giocatori quali Zabaleta, Fernandez, Garay e Demichelis, ma nessuno sembra avere il carisma del leader. Stesso discorso vale per i portieri. Andujar e Romeo sono giocatori validi anche se non hanno una grande continuità di rendimento.
PRECEDENTI AI MONDIALI
L’Argentina è sempre stata protagonista ai Mondiali, anche se ha vinto solo due edizioni. La prima nel 1978, in casa propria, quando in una drammatica partita finita ai supplementari superò l’Olanda del calcio totale per 3-1 trascinata da campioni quali Kempes, Ardiles e Passarella. La seconda vittoria arrivò nel 1986 in Messico, il trascinatore di quella squadra porta un nome ed un cognome: Diego Armando Maradona. Nella leggenda sono rimasti i due gol all’Inghilterra: il primo è passato alla storia come il gol de “la mano de Dios”; il secondo, quando Maradona scartò l’intera Inghilterra, è rimasto negli annali come il gol più bello di sempre nella storia del calcio.