BRUXELLES- Verso la mezzanotte di lunedì, Alexis Tsipras e il ministro delle finanze Varoufakis hanno presentato a Bruxelles la bozza di riforme per ottenere l’estensione dei prestiti in scadenza. Per la Grecia la fine dell’austerity è ancora lontana, tuttavia il governo ellenico ha presentato un programma teso a reperire risorse per reinvestirle negli aiuti sociali promessi. Lotta al contrabbando, riscossione dei crediti dovuti all’erario e soprattutto una sorta di patrimoniale sui grandi patrimoni. E’ su queste tre direttrici che il premier greco si impegnerà nel cercare di trovare ulteriore liquidità necessaria, quantificata in circa sette miliardi di euro. In questi quattro mesi di tempo, si cercheranno di stabilire accordi di più lunga durata con le istituzioni europee.
Alexis Tsipras deve registrare anche i malumori di larga parte del suo partito, Syriza, oltre che nella maggioranza di governo.In molti hanno percepito l’accordo di questi giorni come una sorta di resa incondizionata. Di certo, i proclami di campagna elettorale di meno un mese fa appaiono lontanissimi quanto irrealistici. Eccessive aspettative alimentate che, alla distanza, rischiano di ritorcersi contro il premier e la sua maggioranza. Nel paese frattanto si starebbe registrando una massiccia fuga di capitali, altro elemento che contribuisce non poco a rendere più complesso il quadro generale.