La presenza di milizie Isis in Libia, la recente conquista di città come Derna e Sirte, hanno di fatto avvicinato il pericolo integralista a poche miglia marittime dalle coste italiane. L’ipotesi di una forza di pronto intervento, con l’Italia in prima fila in ambito multinazionale, ha perso decisamente quota negli ultimi giorni. Anche in assenza di una risoluzione Onu che autorizzi l’intervento di truppe di terra. Senza contare oggettive difficoltà di natura prettamente militare, nell’ambito di un caos permanente e almeno tre fazioni impegnate nei combattimenti.
Gli analisti militari prevedono un impiego necessario, sul campo e nella logistica, di almeno settantamila uomini. Per il momento si registrano incursioni di commandos egiziani a Derna e bombardamenti dell’aviazione de Il Cairo.
Più probabile e fattibile uno scenario differente, aiuti in armi, consiglieri e mezzi al governo libico legittimo, insediato a Tobruk.