Insomma a diffferenza di quanto sostengono il pm e il gip nell’ordinanza d’arresto, quello di Michele Buoninconti sarebbe stato un delitto d’impeto a causa forse della gelosia nei confronti della donna che riteneva essere “infedele”. Buoninconti è in custodia cautelare dal 29 gennaio scorso nel carcere di Quarto D’Asti.
L’uomo fu iscritto nel registro degli indagati poco dopo il ritrovamento dei resti della moglie, il 20 ottobre scorso, a 10 mesi dalla scomparsa, in un canale ad appena un chilometro di distanza dalla casa in cui vivevano.
In effetti la posizione di MIchele Buoninconti è apparsa fin da subito alquanto ambigua, anche perché nella ricostruzione effettuata dall’uomo di quella mattina di gennaio in cui la moglie è scomparsa, sono emerse fin da subito delle zone grige che davano adito a più di un dubbio.