Probabilmente la telefonata anonima è stata fatta da un vicino di casa che si è accorto di quanto si perpetrava ogni giorno ai danni delle ragazze letteralmente segregate in casa e impossiblitate a mettersi in contatto con i padri perché la madre non voleva, per cui cambiavano spesso abitazione per far perdere continuamente le loro tracce.
Stando a quanto è stato ricostruito dagli agenti, pare che la madre cambiasse continuamente abitazione per fuggire dall’ex marito e rinchiudeva le figlie in casa per impedire che i loro padri potessero ritrovarle.
Arrivati sul posto gli agenti, la donna ha provato inutilmente a darsi alla fuga. Alle ragazze veniva letteralmente impedito ogni contatto con il mondo esterno: erano chiuse a chiave nella stanza, niente tv, figuriamoci internet, ed erano costrette a dormire su dei materassini logori e sporchi, del tutto impossibilitate a comunicare con il mondo.
Il papà di una delle ragazze ha raccontato a un giornale svedese che in tutti questi anni ha provato invano a mettersi in contatto con sua figlia.