Oltre che alle classiche proteste diplomatiche, nei mesi scorsi i vari governi non hanno mancato di far notare come le stesse rotte aeree civili fossero potenzialmente a rischio. Soprattutto in seguito ad attività anomale del genere. Vladimir Putin non manca di mostrare i muscoli all’Occidente e alla Nato, facendo intuire di essere pronto a ricreare le condizioni di una nuova guerra fredda. Le sanzioni economiche di Stati Uniti d’America e dell’Unione Europea hanno ulteriormente creato un solco comunicativo con il Cremlino.
Un’attività insolita e costante, iniziata dallo scorso anno con l’intensificarsi delle tensioni in Crimea prima e nel resto dell’Ucraina successivamente. Provocazioni militari alla stregua di messaggi politici ma non solo.
Secondo gli analisti anglosassoni, dietro questi inquietanti episodi vi sarebbe anche una classica strategia militare. Ovvero, il tentativo di saggiare il coordinamento e la reattività da parte delle forze aeree della Nato, raccogliere dati e creare una casistica di volo.