Niente violazione dello spazio aereo, almeno questa volta. Tuttavia, la presenza di aerei russi nella zona, è decisamente non usuale in condizioni geopolitiche standard. Probabilmente, oltre che al significato prettamente politico lanciato dal Cremlino e da Vladimir Putin, c’è la volontà di saggiare i tempi di reazione delle difese aeree della Nato.
Dalla primavera scorsa, continuando per tutti i mesi autunnali, altri cacciabombardieri della classe Mig hanno ripetutamente violato lo spazio aereo di paesi Nato, in particolare in Scandinavia.
Senza dubbio, un fattore importante in questi episodi (non si registravano con una certa frequenza dagli anni ’80, in piena guerra fredda) ha giocato la tensione geopolitica in Ucraina.
Dall’annessione della Crimea in poi, i rapporti diplomatici tra Unione Europea, Stati Uniti e Federazione Russa sono precipitati ai minimi storici.