I primi accertamenti sono cominciati nell’ottobre del 2014 a seguito del sequestro da parte dei carabinieri di Alassio di un ingente quantitativo di farmaci anabolizzanti destinati alle palestre nelle province di Savona e di Imperia. Detti farmaci contenenti sostanze dopanti provenivano dall’Est Europa e risultavano privi di ogni requisito di conformità agli standard di sicurezza. Questi prodotti privi di controllo venivano acquistati su internet per venire poi ceduti a giovani body-builders, alcuni di questi anche partecipanti anche a competizioni nazionali e internazionali.
Le perquisizioni effettuate, circa una ventina, eseguite in alcune palestre dell’imperiese e del savonese, hanno portato quindi al sequestro di circa di circa un migliaio di medicinale ad azione anabolizzante.
Il doping viene considerato come una seria minaccia non solo per lo sport ma anche per la salute pubblica. In base alla legge numero 376 del 14 dicembre 2000 relativa alla “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping” prevede che pe doping debba intendersi: “somministrazione o l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti“.