ROMA- L’ombra degli hoolingans torna ad allungarsi sull’Europa, un fenomeno che sembrava ormai appartenere al passato ma che probabilmente la crisi economica del vecchio continente ha fatto sì che ritornasse prepotentemente alla ribalta. La furia dei tifosi del Feyenoord a Roma, con la devastazione di vetrine, monumenti e di alcune zone storiche della capitale, ha riportato alla mente quanto avveniva nel vecchio continente negli anni ottanta. Gli incontri internazionali, con impegnate formazioni olandesi ed inglesi, erano il pretesto di autentiche guerriglie urbane. Un fenomeno che fu relativamente sottovalutato sino alla tragedia di Bruxelles, allo stadio Heysel.
E’ intervenuto addirittura l’ambasciatore olandese in Italia, pronto a scusarsi ufficialmente e promettere massima collaborazione con le autorità nell’individuazione dei responsabili.
Per quanto avvenuto nella capitale, il bilancio parla di 28 tifosi del Feyenoord arrestati, 5feriti, 13 contusi tra le forze dell’ordine e danneggiamenti a Piazza di Spagna e Campo de’Fiori. L’unica nota positiva che si è potuta registrare riguarda l’evento sportivo, allo Stadio Olimpico il servizio di sicurezza ha impedito il verificarsi di incidenti di sorta.
L’eccesso di alcool, probabilmente, alla base dell’opera vandalica dei circa seimila tifosi olandesi giunti a Roma. Otto tifosi del Feyenoord arrestati sono stati processati per direttissima. Un episodio, quello di Roma, che potrebbe non essere isolato, quanto piuttosto il sintomo evidente di un pericoloso “ritorno alle origini”.
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