Un’euforia sui mercati, da parte degli investitori, che può avere molteplici spiegazioni e concause ma che risiede principalmente in due fattori geopolitici: la tenuta di Bruxelles di fronte alle richieste della Grecia sul debito sovrano e la non escalation del conflitto in Ucraina. Se il confronto armato tra le truppe regolari di Kiev ed i separatisti avesse portato a nuove sanzioni contro la Russia, a risentirne sarebbero stati tutti i mercati asiatici.
Al contempo, la politica di espansione monetaria da parte della Banca Centrale Giapponese sembra portare i suoi frutti concreti, dopo mesi nei quali è stata oggetto di critiche da parte degli analisti internazionali. Gli stimoli monetari, sull’onda di uno schema già adottato dalla Federal Reserve negli Stati Uniti, non fanno allontanare tuttavia i timori di poter registrare in futuro un trend inflazionistico fuori controllo.
Timori condivisi in Europa dalla Germania che, nelle settimane passate, ha tentato in tutti i modi di arginare il Quantitative Easing della Bce.